ARGI presenta i dati dell’Osservatorio 2020


ARGI, Associazione Fornitori Industria Grafica, ha pubblicato il risultato della propria indagine 2020 relativa al venduto in Italia da parte delle aziende associate che – per quanto riguarda le macchine da stampa offset, offset UV, offset UV-led e i sistemi di stampa digitali – rappresenta la totalità dei player presenti nel nostro Paese.

Anche in merito ai dati di vendita del comparto printing il 2020 si conferma un anno anomalo in cui la pandemia ha impattato sull’andamento e sulle tendenze pre-crisi rilevate nel comparto arti grafiche così come nella maggior parte degli altri settori dell’industria. I fornitori di attrezzature e materiali per la stampa hanno reagito al periodo di difficoltà mettendo in campo strategie per supportare i clienti, in particolare dal punto di vista dell’assistenza tecnica e del service, sempre rispettando le misure di prevenzione previste dai protocolli di sicurezza.

Nonostante l’impegno nel mantenere attiva la relazione con la clientela, in termini generali l’Osservatorio ARGI ha registrato che il giro d’affari in Italia relativo alla vendita dell’attrezzatura e dei materiali di stampa è tornato al di sotto dei 500 milioni di euro, attestandosi sui 465 milioni di euro pari a una decrescita di poco inferiore del 18% rispetto all’anno precedente. Dato in calo ma se visto alla luce degli effetti della crisi globale comparato con altri segmenti dell’industria non è da considerarsi esageratamente negativo.

Nel dettaglio la maggior parte dei settori presi in esame dall’Osservatorio ARGI hanno registrato cali di fatturato più o meno marcati, con qualche spiraglio positivo.

LASTRE – In termini di metri quadri la vendita delle lastre da stampa ha visto una riduzione del 20% accompagnata da un evidente spostamento della domanda verso le lastre digitali termiche, rispetto a quelle con sviluppo convenzionali. Un mercato già in flessione che ha subito lo sbilanciamento della tipologia di applicazioni stampate durante la pandemia: in forte calo la stampa commerciale, in calo molto meno vistoso il packaging e stabili i quotidiani.

MACCHINE OFFSET – In ambito di macchine tradizionali, nel 2020, è emersa una riduzione del 30% del venduto dei gruppi stampa offset, che sale al 50% relativamente alla tecnologia UV e UV Led. A spiegazione della disparità probabilmente il maggiore costo di esercizio di quest’ultima a fronte di un più marcato valore dei prodotti di sala stampa in primis gli inchiostri. Un dato che andrà verificato in un arco di tempo più ampio ma che oggi vede comunque le macchine con tecnologie UV e UV- LED presenti nelle trattative di vendita.

Il formato dominante nelle vendite resta il 70×100, che nell’offset tradizionale pesa poco meno dell’80% ma che nell’UV – UV Led raggiunge il 93%, a fronte di assenza di vendite nei formati più piccoli.

Come anticipato nell’analisi generale, solo in lieve flessione il valore dell’assistenza tecnica (-8%), a conferma che le aziende di stampa che si sono mantenute in attività durante la pandemia hanno ricevuto l’adeguato supporto da parte dei fornitori.

COMPUTER-TO-PLATE – In termini di unità installate l’area CtP ha sofferto nei piccoli formati, per cui nell’ultimo triennio si sono più che dimezzate le vendite. I VLF, invece, si sono mantenuti pressoché stabili, perdendo solo una unità (-5%), in seguito alla crescita del 33% dell’anno precedente. Resta sostanzialmente positivo, pur con numeri bassi, il triennio di quest’ultimo segmento. Il fatturato complessivo ha beneficiato del valore più elevato dei VLF venduti e si è attestato su un calo del 25,4%.

SISTEMI DI STAMPA DIGITALI – Il fatturato legato alla vendita di macchine digitali, pur registrando una riduzione pari al 21%, che coinvolge totalità dei fornitori presenti in Italia, ha mostrato un segno positivo legato al numero di pagine stampate dai sistemi precedentemente installati.

Il dato indica 16,7 miliardi di pagine A/4 equivalenti stampate nel 2020, in crescita del 4% a livello generale; nello specifico le stampe in monocromatico hanno mostrato una crescita del 22%. Indicatore positivo, quest’ultimo, che si lega all’incremento delle vendite di libri confermato anche dalla ricerca condotta da AIE (Associazione Italiana Editori) in collaborazione con Nielsen che ha evidenziato una crescita di vendite di libri cartacei dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi.

“Il 2020 è stato un anno inedito per le criticità a cui ha sottoposto tutti i settori dell’industria e ci auguriamo non si ripeta. – ha commentato Antonio Maiorano, presidente ARGI – Nel complesso i produttori di attrezzature e materiali per la stampa hanno reagito dimostrando la flessibilità di cui sono capaci mantenendo continuità di supporto e servizio alle aziende di stampa e arginando le perdite a -20% in termini di fatturato. Risultati non così scoraggianti soprattutto se considerati nel quadro generale delle arti grafiche per cui settori che ha visto anche segnali di crescita, quali le vendite di macchine digitali per le etichette, o d’uso, quali il numero di pagine stampate in digitale. Segnali di positività che dobbiamo cogliere, unitamente alle altre iniziative messe in campo da ARGI a sostegno di questi mercati, per costruire le nostre strategie di sviluppo nel breve e medio termine”.